Ma la liquirizia alza davvero la pressione? Chi ha la pressione alta può mangiarla?
Qual è la quantità giusta che si può assumere? E che succede se se ne consuma troppa?

Pressione bassa e pressione alta
Una pressione dai valori normali si aggira tra 129-120 e 84-80.
Sopra questo range si ha alta pressione, sotto a 120/80 si ha bassa pressione.
Se l’ipertensione o pressione alta aumentano il rischio di infarto cardiaco e ictus cerebrale, anche la pressione bassa può creare problemi.
Debolezza, vertigini, capogiri, senso di svenimento, confusione, vista offuscata, nausea e vomito, sono alcuni dei principali sintomi derivati dalla bassa pressione.

Specie quando fa molto caldo aumentano i casi di abbassamenti di pressione, anche repentini.
Le motivazioni risiederebbero nella vasodilatazione indotta dal caldo, nell’alta pressione atmosferica, nell’allungamento delle giornate con il conseguente aumento della sintesi di vitamina D. I più a rischio sono gli anziani.

Rimedi per i cali di pressioneUna delle soluzioni più immediate è quella di assumere sale. Ma nel procedere bisogna fare attenzione perché il sale è nemico della salute, specie in ottica di patologie cardiovascolari.
Quando il calo di pressione accade d’estate, altri buoni rimedi sono certamente poi quelli di vestire leggeri e con abiti traspiranti, non essere troppo esposti al sole o uscire nelle ore più calde, idratarsi correttamente, non subire eccessivi sbalzi di temperatura (come ad esempio quelli derivanti da un eccessivo caldo fuori contro ambienti con aria condizionata troppo fredda rispetto alla temperatura esterna).

La liquirizia per aumentare la pressione

Tra le soluzioni alternative e naturali spesso suggerite, c’è la liquirizia.
Abbassando i livelli di potassio e alzando quelli di sodio la liquirizia può aumentare la pressione. Tuttavia bisogna considerare che quello che conta è l’acido glicirrizico e ha importanza in quale percentuale questo sia presente nel prodotto che si sta consumando.

Perchè falso mito liquirizia e pressione e i rischi di un consumo eccessivo

Una rotella di liquirizia, ad esempio, contiene meno dello 0,5% di liquirizia. Su questa percentuale va indagata la quantità di acido glicirrizico, con un rischio di eccessivo aumento pressorio che giungerebbe solo dopo il consumo di kg di prodotto.
Nel caso poi di un prodotto come la rotella di liquirizia, non è da trascurare l’incidenza dello zucchero che si assumerebbe mangiando l’articolo in quantità.

Nel caso della liquirizia più pura in commercio, con un alto tasso di acido glicirrizico,

è improbabile un consumo maggiore di 500 gr, perché si parla di un prodotto dal gusto piuttosto deciso, da fine pasto, che al massimo verrà consumato nella misura di qualche chicco.

Va anche detto che l’eventuale innalzamento pressorio è relegato al periodo di assunzione e non diventerà permanente, né andrà ad aggravare stati di ipertensione in corso.

Le informazioni fornite hanno carattere informativo e non si sostituiscono al parere del medico, che invitiamo a consultare per necessità.

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