La liquirizia è conosciuta sin dall’antichità come “oro nero”, per i suoi numerosi effetti salutari.
Veniva usata nell’antico Egitto, in Grecia, nell’impero romano, nella medicina tradizionale cinese.
I variegati campi di applicazioni e le recenti scoperte della ricerca scientifica ne fanno un ingrediente prezioso per il benessere della persona, di cui non sono state ancora rivelate tutte le proprietà.
Effetti positivi della liquirizia sulla pelle
La radice di liquirizia è tra i migliori ingredienti naturali capaci di contrastare le macchie cutanee.perché agisce ostacolando la produzione eccessiva della melanina.
La liquirizia lenisce gli effetti delle scottature solari. Avendo un alto potere cicatrizzante, blocca acne e brufoli, riequilibrando anche la produzione di sebo. Contribuisce a ridurre le cicatrici rendendole meno visibili e interviene anche in problematiche più gravi come psoriasi, eczemi e dermatiti.
Il dipotassio glicirrizinato, un derivato della liquirizia, aiuta a uniformare il colorito e a preservare l’acido ialuronico della pelle.
Le proprietà antinfiammatorie alleviano il rossore della pelle.
Le proprietà lenitive aiutano a diminuire il bruciore ed il prurito.
Le proprietà antiossidanti e antibatteriche possono contribuire a risolvere la disidratazione della pelle secca, causata da batteri che agiscono intaccando l’equilibrio della cute.
Effetti positivi della liquirizia sulla gola e apparato respiratorio
Le proprietà antinfiammatorie, sedative e lenitive della liquirizia sono molto utili in caso di tosse secca e tosse grassa.
L’azione fluidificante facilita l’espulsione del catarro.
L’azione disinfettante e quella cicatrizzante rendono la liquirizia un ottimo rimedio per le abrasioni del cavo orale, delle gengive e nei casi in cui si ha la gola irritata.
Ultimo ma non ultimo, la liquirizia contrasta le infiammazioni e le infezioni per la riconosciuta attività antivirale, dovuta alle saponine triterpeniche ed ai flavonoidi.
Effetti positivi della liquirizia su stomaco e intestino
La liquirizia è ideale nel facilitare la digestione. Le sue proprietà antinfiammatorie, muco-protettive e cicatrizzanti fanno sì che sia anche interessante come protettore della mucosa gastrica, in caso di assunzione di farmaci gastrolesivi.
Grazie alla presenza della mannite, uno zucchero, la liquirizia ha un’azione lassativa che combatte la stipsi, attirando acqua nell’intestino e facilitando lo svuotamento del colon.
La glicirrizina riduce l’acidità di stomaco, migliorando i sintomi associati a disturbi della secrezione gastrica (come ad esempio le esofagiti da reflusso).
La liquirizia viene usata come palliativo nell’ulcera gastroduodenale.
Alcuni studi hanno evidenziato anche la capacità dei flavonoidi e dei polisaccaridi contenuto nella liquirizia di contrastare l’infezione dell’Helicobacter pylori, che può facilitare lo sviluppo dell’ulcera peptica.
Effetti positivi della liquirizia sul fegato
Gli effetti antinfiammatori e antiossidanti dell’acido glicirretico e dei flavonoidi influenzano positivamente anche disturbi a carico del fegato.
L’estratto secco della liquirizia, secondo recenti ricerche, ha azione epatoprotettiva: ciò significa che in un breve lasso di tempo può indurre ad un aumento del glicogeno e una riduzione dei trigliceridi e delle transaminasi del fegato in persone che soffrono di insufficienza epatica.
Effetti positivi della liquirizia sul cuore e la circolazione
La liquirizia interviene positivamente anche rispetto a malattie a carico del sistema cardiocircolatorio, imputate all’attività antiossidante dei flavonoidi, che sono antagonisti dei radicali liberi.
La liquirizia nella cosmesi
Da sempre la liquirizia viene usata nella produzione di cosmetici.
La tradizione orientale ne ha fatto largo uso per le proprietà sbiancanti, in quanto la pelle chiara viene considerata simbolo di bellezza e nobiltà dall’epoca della dinastia dei Joseon.
Sempre nelle cosmesi orientale viene usata per riportare la pelle in uno stato ottimale di salute, prevenendo inestetismi comuni come acne, rosacea, infiammazioni, perdita di elasticità, macchie e rughe. La sua efficacia, riconosciuta da tempo, viene citata in diverse preparazioni dal manoscritto Donguibogam del XVII secolo, in cui sono raccolti testi della medicina olistica coreana.
Se la cosmesi odierna punta più ad ottenere un effetto schiarente e uniformante che viene definito glass skin, la liquirizia è parimenti valida per le sue proprietà sbiancanti, anti sensibilizzanti e antinfiammatorie.
Per le stesse caratteristiche viene spesso usata anche in paste dentifricie.
Gravidanza e liquirizia
Le proprietà antinfiammatoria e immunomodulatrice fanno sì che la liquirizia sia presente anche negli ovuli post parto.
Nell’etichetta solitamente si troverà la presenza dell’acido 18 β o acido glicirretico, un derivato della liquirizia.
Liquirizia e alopecia
É materia di indagine scientifica l’utilizzo di alcune piante per il trattamento dell’alopecia androgenetica (AGA), che rappresenta il tipo più comune di perdita di capelli, noto anche come calvizie.
Tra queste piante c’è anche la glycyrrhiza glabra, ovvero la liquirizia.
La liquirizia e i tumori
Ci sono collegamenti tra la liquirizia e i tumori.
Nella liquirizia sono presenti in modo considerevole i flavonoidi, caratterizzati da un potere antiossidante 100 volte più forte della vitamina E.
Nelle foglie della liquirizia è presente la pinocembrina, che ha proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antimicrobiche e anti tumorali.
La liquirizia potrebbe prevenire lo sviluppo del tumore al fegato in chi soffre di epatite C cronica.
La pinocembrina sarebbe in grado di portare alla morte le cellule tumorali di sangue e colon.
È neuroprotettiva e interverrebbe per prevenire possibili lesioni dovute ad ischemia cerebrale.
È fra le componenti nella miscela PC-SPES, utilizzata come supporto alimentare per il mantenimento della buona salute e funzionalità della prostata.
Può eliminare i nitriti presenti nell’apparato digerente, che vengono introdotti mangiando, che sono ritenuti cancerogeni e tra i fattori scatenanti per la formazione del tumore al colon retto e di quello allo stomaco.
Una sostanza chimica trovata nella liquirizia potrebbe aiutare a combattere uno dei tumori più mortali del mondo, quello al pancreas. Parliamo del flavonoide isoliquiritigenina (ISL), che si trova nella radice di liquirizia. Le recenti scoperte di alcuni ricercatori evidenziano che il composto potrebbe rendere i trattamenti della chemioterapia più efficaci.
Ovviamente non stiamo esortando a consumare grandi quantità di liquirizia per prevenire il cancro, ma le ultime ricerche aprono la strada a interessantissimi possibili sviluppi, di grande impatto sul piano della salute.