Storia della liquirizia

La storia della liquirizia ha inizio almeno 5000 anni fa in Cina, Egitto e Assiria.

Leggenda narra che nella tomba di Tutankhamon fossero stati ritrovati dei pezzetti di radice di liquirizia, probabilmente per lenire i dolori del faraone.

Gli egizi, ma anche gli sciiti in Assiria, la masticavano per placare la sete.

I cinesi per la sua efficacia contro tosse e raffreddore, i disturbi del fegato e le intossicazioni alimentari.


La Glycyrrhiza glabra, questo il nome botanico, che viene dal greco glycýs (dolce, amabile) e rhíza (radice), viene citata già nel primo erbario cinese: (300-400 a.C. e poi ufficialmente codificata nel I sec. dopo Cristo): la radice era inclusa tra le sostanze medicamentose più rilevanti e con numerosi effetti ed era presente nella maggior parte dei composti.
Intanto, tra il 200 e il 600 d.C., anche la tradizione indiana dei Veda, classifica la liquirizia tra i componenti dei medicinali benefici e curativi, ed anche come dolcificante.

La liquirizia appartiene alla famiglia delle fabaceae o leguminose (come la lenticchia o la mimosa), e ha delle belle foglie verdi e piccoli fiori viola.

Cresce su un unico parallelo del mondo, il 40esimo, fatta eccezione per gli Stati Uniti.

La pianta di liquirizia ama i terreni calcarei e argillosi e le esposizioni molto soleggiate. Il clima ideale è quello mediterraneo, con estati secche ed inverni non troppo rigidi. Ma la liquirizia è una pianta molto resistente, capace di adattarsi anche a picchi di temperatura.

Le radici sono forti e profonde, talmente tanto da essere considerate anche un po’ diaboliche nell’antichità, sia per le numerose proprietà curative, sia perché si pensava che arrivassero fino all’Inferno.

La liquirizia arriva in Italia solo nel 1000 A.C., quando i monaci benedettini cominciano ad utilizzarla per le sue proprietà terapeutiche e la introducono tra i preparati delle loro farmacie monastiche.
Ancora oggi, spesso, i monasteri proseguono la tradizione realizzando liquori e dolciumi a base di liquirizia.

Storia della liquirizia in Abruzzo

Tutto ha inizio in un antico monastero di Atri: borgo abruzzese in provincia di Teramo, ricco di storia, cultura, fascino e forse una delle più antiche città della regione.

Sin dal Medioevo, i frati domenicani estraevano il succo di liquirizia dalle radici che raccoglievano nella zona circostante.

Nel 1836 il Cavalier De Rosa ha organizzato qui la lavorazione industriale di questa preziosa pianta e dei suoi derivati.
Nel 1950 la famiglia Menozzi, oggi alla terza generazione, ha acquisito il marchio De Rosa. Fino al 2004 la produzione è rimasta nel centro storico di Atri. Negli anni è sempre stata ferma la volontà di restare dove tutto è nato, spostandosi solo di qualche chilometro dal cuore del paese, in uno stabilimento più ampio e moderno.

La liquirizia di Calabria

In Italia è famosa la liquirizia proveniente dalla Calabria, che per terreno e microclima, assume un perfetto equilibrio nel sapore, regalando uno dei migliori blend in termini di rotondità e gusto.

Dal 2011 la liquirizia di Calabria gode della denominazione di origine protetta.
A introdurla nella regione sembra siano stati i monaci Benedettini. È solo nel Settecento, però, che nasce il primo tipico laboratorio di produzione del tempo, concio, per la lavorazione e la vendita della liquirizia a uso alimentare, voluto dal Duca di Corigliano.

La Menozzi De Rosa utilizza la liquirizia calabra per i suoi liquori: LiquiNero e Zenzero Nero. La materia prima viene lavorata nello stabilimento in Abruzzo, per essere poi affidata alle mani notoriamente esperte dei distillatori veneti.
La pregevolezza degli ingredienti e la maestria degli attori coinvolti per la sua trasformazione ne fanno un prodotto unico, per qualità e purezza.
La variante con lo zenzero costituisce un matrimonio perfetto di due radici millenarie, fra le più ricercate quando si parla di digestione e depurazione: la Glycyrrhiza Glabra e lo Zingiber Officinalis.
Dalla loro sapiente estrazione e miscelazione si ottiene un liquore rinfrescante e deciso allo stesso tempo, che si può scoprire ed acquistare nello shop Menozzi.

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